Comincio a sentirmi in un vortice, il mondo intorno a me si perde, comincio a sudare freddo, il cuore batte all’impazzata, sento il respiro che si fa corto e veloce, forse sto soffocando! La testa gira forte e perdo ogni capacità di pensare, vengo inghiottito da una paura terrifica, sono convinto che il mio cuore non può battere così forte senza esplodere, non posso sentire tanto terrore senza impazzire, posso morire ora e posso impazzire ora!!!
Chi lo ha vissuto conosce bene queste sensazioni e alcuni, loro malgrado, ne rimangono impigliati per molto tempo, mesi o anche anni. Si fa tutto il possibile per non incappare nella situazione che possa portare ad un nuovo attacco. Quindi se è successo in macchina, si evita la macchina, se è successo in ospedale, non si riesce più ad entrare in ospedale, se è successo in ascensore o in autobus o in aereo o in un ristorante, ci si convince che la crisi sia causata dal luogo. E quindi, può succedere che se è successo all’aperto si decida di non uscire di casa! Ho conosciuto persone che non sono più uscite di casa per molto tempo. Hanno letteralmente cominciato ad aver paura della paura. Si può solo lontanamente immaginare il grado di sofferenza e terrore che si raggiunge!
Spesso si riesce a non avere più gli attacchi di panico, ma rimane un senso di ansia, preoccupazione, agitazione, come se la terra tremasse sotto i piedi o come se si sentisse costantemente un senso di pericolo. Si sente la necessità di sentirsi al sicuro e protetti, ci si sente al sicuro solo vicino ad una persona che diventi il nostro punto di riferimento continuamente, però pagando un caro prezzo: quello di non sentirsi più liberi di vivere la vita con serenità, leggerezza e in modo appagante. Proprio non si viene a capo del perché: magari si stava vivendo un bel periodo oppure un periodo uguale a mille altri, insomma, un fulmine a ciel sereno! A volte capita invece di sentirsi incerti, insicuri, in ansia da sempre e l’attacco di panico diventa il colpo di grazia ad una situazione che si viveva già come precaria.
Si è condannati a vivere così per sempre? Ci sono molte cose che si possono tentare in psicoterapia per riuscire a venirne fuori. Non si pensi che la psicoterapia sia la panacea di ogni male, è un lavoro a due, ci si deve mettere in gioco e se si è disponibili a fare un po’ di fatica il sollievo può arrivare. Le consapevolezze che si prendono in psicoterapia possono portare ad una grande riduzione del sintomo, si può arrivare a capirlo e prevenirlo. Conoscersi e conoscere il proprio funzionamento fa sì che col tempo si possa riprendere in mano la propria vita e non a subirla, i gradi di libertà che ne derivano ci aiutano a migliorare la nostra qualità di vita, un risultato che vale ogni fatica!